L’incantatore di serpenti: Intervista ad Alan Moore, 2a parte

Alan MooreÈ difficile non essere intimiditi da Alan Moore. Oltre ad essere uno scrittore acclamato e fortemente influente, Moore è anche paurosamente grande con una lunga barba de una voce assolutamente biblica. È stato anche oggetto di più leggende urbane di qualsiasi altro autore da JD Salinger. Sono sicuro le avrete sentite:
Alan Moore non ha lasciato la sua camera da letto da più di dieci anni.
Alan Moore prende il té con il fantasma di Aleister Crowley ogni secondo giovedì del mese.
Alan Moore è ricercato dalla CIA. Nessuno sa perché.
Alan Moore fa sacrifici nel seminterrato. Di solito giornalisti.

Avendo acquisito una reputazione come il genio pazzo del fumetto, vi meraviglierete di cosa Alan Moore stesso pensa di queste storie.
Mi piacerebbero probabilmente se fossero più elaborate. La gente non fantastica con abbastanza forza. Possono venir fuori con roba migliore di questa. Probabilmente non ho neanche sentito la maggior parte di queste dicerie perché di solito sto qui in questo tipo di – beh, non direi che sia proprio normale – lievemente inusuale villetta a schiera a Northampton. Non mi avventuro molto al di fuori. Cioé, perfino l’altro lato del soggiorno è un po’ un mistero per me, perciò non mi succede di ascoltare queste cose.
Molte delle mie idee in questi giorni tendono ad essere fortemente colorate di magia.

Che ne dici delle storie à la Howard Hughes l’eremita: “Alan Moore non ha lasciato la sua casa negli ultimi venti anni”, ecc?
Alan ride. Beh, Alan Moore esce di casa quasi ogni giorno, anche solo per fare due passi in città. Per esempio, oggi sono andato a prendere i miei panni in lavanderia dove quelle bellissime donne sempre me li restituiscono perfettamente piegati e stirati.
Io non lascio più il paese in realtà, questo è vero. Non mi preoccupo; non ne ho il tempo. Lascio Northampton molto raramente. Vado a Londra se ho interessi pressanti che devo seguire, oppure vado verso nord a vedere le mie figlie, ma a Northampton che quasi tutto quello di cui posso aver bisogno, oscurità e silenzio sono due delle caratteristiche più attraenti.

E che ne dici delle voci più sinistre?
Sì, ho sentito le voci su come non mi sia permesso andare negli Stati Uniti perché la CIA era ancora contrariata con me per BROUGHT TO LIGHT. Non è vero. Il motivo per il quale non posso andare negli Stati Uniti è che non ho rinnovato il passaporto, e rifarlo ora non mi sembra qualcosa che mi vedo fare ora.L’apatia è la chiave di una incredibile quantità dei miei comportamenti. È il motivo per il quale ho questa ridicola barba e taglio di capelli. È solo semplice pigrizia. Non posso annoiarmi a farmi la barba ogni mattina come fa la gente comune. Non posso annoiarmi ad andare da un barbiere o in posti come quelli. Potrei stare seduto qui a scrivere i miei fumetti imbecilli (un gioco di parole tra silliness = sciocchezza e silly-arse, che si legge quasi allo stesso modo, dove “arse” vuol dire “culo” – ndT) o a scrivere alcuni nuovi libretti incomprensibili sulla magia, cosa che preferirei molto.

Il primo romanzo completo di Alan, VOICE OF THE FIRE, sta avendo finalmente la sua edizione economica. Cosa pensi della nuova edizione?
Sta per avere questa nuova edizione con Top Shelf, e sarà una edizione nuova e prodiga di illustrazioni di José Villarubia. José ha fatto un’incredibile quantità di cose nei fumetti, ed è un maestro di digital artwork. Ha realizzato una bellissima parte digitale in uno dei primi numeri di PROMETHEA [nel numero #7, “Rocks and Hard Places”] da dove ha preso i modelli che somigliano ai vari personaggi. Ho pensato che fosse una delle più belle sequenze mai viste in un fumetto, c’erano delle cose bellissime.
José è un ottimo fotografo. Sta realizzando un adattamento di THE MIRROR OF LOVE, un poema che scrissi per un giornale contro l’omofobia del Governo nei lontani primi anni ottanta come protesta contro alcune leggi anti-gay che i conservatori stavano cercando di promulgare. Avevo scritto questa storia, abbastanza completa, se condensata, della cultura omosessuale e l’avevo spremuta in circa otto paginette. Quello che José sta facendo è espanderle in un volumetto di ottanta pagine, con testo su una pagina e una sua immagine sull’altra.
Contemporaneamente a questa sua proposta, ha proposto di realizzare una edizione americana di VOICE OF THE FIRE, realizzato con una serie di dodici sue immagini da lui manipolate al computer, con ogni immagine a rappresentare ognuno dei narratori del libro. Perciò realizzerà immagini dei crociati dell’undicesimo secolo, auto incendiarie del 1930, la testa su un di Giacomo I su un chiodo.
Uno dei grandi vantaggi – ed il motivo per il quale probabilmente acconsento a questo – è che sono lo scrittore dell’ultimo capitolo, perciò deve farmi una foto attraente. Credo che la mia straordinaria bellezza fisica in realtà meriti un’immagine a tutta pagina, invece di una di quelle piccole immagini in quarta di copertina dei libri. La aspetto con impazienza. Non so ancora se qualcuno sarà capace di fare testa o croce con il romanzo quando lo troveranno incomprensibile, ma potranno comunque sedersi e guardare le immagini per un’ora o due.
José è [anche] un grande attore. Fece una grande interpretazione di THE MIRROR OF LOVE, ad una specie di festa strana o qualcosa del genere a Boston – come in un festival di film strani. José fece una rappresentazione della qualche ci mando’ un video, nella quale recitava completamente nudo. E devo dire, sai, ha un bel sedere.

Come sono stati accolti gli spettacoli di Moore dalla comunità del mondo della magia?
L’unica volta che ne abbiamo fatto uno specificamente per la comunità dei maghi in generale era lo spettacolo SNAKES AND LADDERS, e tutto il pubblico è sembrato apprezzarlo. I maghi che ho incontrato in quell’occasione -almeno quelli per i quali ho rispetto – sembravano essere stupefatti, perché nessuno in quell’ambiente fa cose del genere. Nessuno negli spettacoli fa cose che coinvolgono la magia nel modo in cui lo facciamo noi, e nessuno nel mondo della magia fa cose che coinvolgono il mondo dello spettacolo nello stesso modo in cui lo facciamo noi. È un’idea abbastanza nuova per loro.
Snake & LaddersLa comunità dei maghi è così facilmente impressionata come qualsiasi altra persona da queste cose, sai. I tempi in cui Crowley faceva queste cose sono molto lontani. La gente non ha visto nulla di simile dagli anni venti o trenta; perciò, di conseguenza, l’accoglienza di questa comunità è stata molto, molto incoraggiante. Credo che per una gran parte di loro sia come una boccata di aria fresca.

L’artista ed amico di lunga data Eddie Campbell ha realizzato alcuni adattamenti a fumetti di spettacoli di Alan Moore, ed alcuni sono stati criticati per essere troppo letterali. Moore non è d’accordo.
Mi sono piaciuti. Credo sia stato THE BIRTH CAUL la prima cosa che ha chiesto di poter trasformare in un adattamento a fumetti, e sinceramente non avevo considerato di trasformare uno di questi spettacoli in un fumetto. Ma ovviamente ho un ottimo rapporto con Eddie e tendo a fidarmi del suo istinto.
Ero molto soddisfatto del modo in cui ha realizzato THE BIRTH CAUL, perciò, quando ha chiesto se poteva realizzare SNAKES AND LADDERS allo stesso modo, ho detto “Sì, non ci sono problemi”, soprattutto perché non dovevo effettivamente fare nulla – non dovevo preparare una sceneggiatura, o qualsiasi cosa del genere, potevo semplicemente lasciare tutto ad Eddie.
[L’adattamento di SNAKES AND LADDERS] è in gran parte farina del suo sacco, la sua interpretazione dello spettacolo, e c’erano delle immagini molto poetiche. Soprattutto il modo in cui ha utilizzato intelligentemente gli angeli di Rosetti dal ritratto della scala dorata – è riuscito a infilarlo direttamente nella spiale del DNA, così hai un ammasso di angeli di Rosetti che camminano nella doppia elica. Molto poetico, molto bello.

Moore nutre una grossa ammirazione per le capacità di Campbell di trasposizione.
Credo che probabilmente questi siano lavori difficili da adattare, visto che sono una specie di sequenza di idee talvolta semi-sconnesse. Talvolta devi fare qualche scelta; occuparsi di una sezione in maniera più impressionistica, un’altra sezione in maniera più strettamente letterale – queste sono le scelte che Eddie deve fare. Ma grossomodo sono rimasto felice delle scelte che Eddie ha fatto.

Molti temi e simboli usati negli spettacoli di magia di Moore – specialmente SNAKES AND LADDERS – trovano eco nel suo fumetto PROMETHEA, inclusa l’idea di personificare l’Immaginazione in una donna. Quanto strettamente diresti che i due lavori sono collegati?
Beh, sono entrambi risultati di quello che sto pensando durante questo periodo della mia vita. Gli spettacoli sembrano essere un modo naturale di esprimere idee magiche, e poiché so come faccio a scrivere un fumetto, ed allo stesso modo mi è sembrato naturale cercare di esprimere le mie idee magiche attraverso PROMETHEA.Credo che il motivo per il quale ho realizzato entrambi è che ci sono cose che puoi fare in un fumetto che semplicemente non puoi fare in uno spettacolo e viceversa. In alcuni numeri di PROMETHEA abbiamo realizzato giochi di parole e di immagini abbastanza complessi, o strutture complesse, cose che sono una novità per un fumetto e che non puoi fare in nessun altro mezzo che non sia un fumetto.La maggior parte delle mie idee di questi giorni tende ad essere fortemente colorata da un punto di vista magico. Tu hai queste idee simili e cerchi di esprimerle in modi differenti – attraverso i fumetti o negli spettacoli o nei CD, o in qualsiasi cosa stia facendo.

Moore gioca un po’ con le parole del fumetto in SNAKES AND LADDERS, facendo maliziosi riferimenti a “vecchie continuità lontane” [back continuity – ndt] e parlando di quando sosteneva di aver realmente conosciuto John Constantine. Il mago Alan Moore ha mai sentito di aver bisogno di prendere le distanze dall’Alan Moore scrittore di fumetti?
Divertente che tu l’abbia chiesto – dice con un sorriso – Sicuramente non mi vergogno del lavoro che ho fatto nei fumetti. In SNAKES AND LADDERS ci sono gli unici riferimenti specifici al fatto che sono uno scrittore di fumetti, perché aveva importanza in quello di cui stavamo parlando. Non che mi vergogni dei fumetti, o che ne nei fumetti mi vergogni della magia. Sono abbastanza aperto a tutto.

Quindi cosa ha il mago adesso nella sua manica?
Quello che sto cercando di fare un questo momento è porre fine a questo lavoro “tradizionale” nel campo dei fumetti entro la fine di quest’anno ed a qual punto mi saro’ ritirato definitivamente dal mondo dei fumetti e voglio giocare un po’ con le cose che ho trascurato. Ad esempio, mi piaceva molto disegnare una volta e, sebbene non sono mai riuscito a disegnare così velocemente da poter realmente affrontare una carriera da disegnatore, sarebbe divertente avere la libertà di divertirmi con qualche attività artistica in più, come la scultura, o più spettacoli.
Probabilmente fra tutte queste cose in un qualche modo ci saranno ancora i fumetti, quasi certamente. È un mezzo di comunicazione con il quale ho grossa predisposizione, e che sento avere ancora tanto potenziale.
Ma sì, mettero’ un po’ di distanza fra la mia carriera tradizionale nei fumetti e il mio lavoro nella magia, semplicemente chiudendo del tutto la mia carriera tradizionale nei fumetti e diventando un mago a tempo pieno.

Frank Beaton, 7 Aprile 2003.

Tratto da www.ninthart.com/display.php?article=536
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(traduzione Davide Occhicone)

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