L’invenzione del naso e altre storie: Baglioni e Ripa nell’esempio di Rodari

Clicca sull'immagine per mettere il "naso" nell'intervista al disegnatore Spartaco Alfredo Ripa

Molte lezioni si possono trarre da questo libro illustrato per bambini. La prima la suggerisce la curatrice Paola Massari nell’introduzione ed è banale quanto vera: sovente conservare le cose porta a qualcosa di buono. I tre racconti illustrati e i due componimenti (tipici temi assegnati a scuola) sono infatti stati scovati nei cassetti e altro non sono che fax (addirittura restaurati, chi si ricorda la carta chimica?) inviati da Claudio Baglioni al figlio Giovanni e conservati dalla madre (Paola, appunto).
Speriamo sia superfluo spiegare chi sia Baglioni; di certo chi ne ha voluto e saputo apprezzare la carriera sa bene che, a dispetto del lugubre soprannome che accompagnò gli inizi della sua carriera (“Agoni”) negli ultimi dischi ma anche in svariate apparizioni televisive, lo stesso è capace di prendere le distanze dai temi tipici della sua poetica e immergersi in calembour e fantasiosi e allegri giri di immaginazione…
L’abile matita (e pennello per la colorazione) di Spartaco Ripa è stata messa al servizio di questo progetto e il risultato, nell’ambito della narrativa illustrata per bambini, risulta pienamente riuscito.

L’esperienza da illustratore e storyboardista del disegnatore, infatti, serve a coordinare i tempi e le immagini al servizio del soggetto di Baglioni. Molto bella la realizzazione grafica, con un segno lineare non morbido, figlio della migliore tradizione a fumetti italiana (Torti, Alessandrini per non andare troppo indietro nel tempo) ; meglio decisamente i colori all’acquerello dell’ultima storia e delle tavole che impreziosiscono i racconti finali rispetto alle prime storie, colorate al computer.

Sensibile, il gusto di Ripa, al lettore bambino, visto che la sua esperienza professionale è stata continuamente indirizzata alla narrativa per ragazzi: una scelta azzeccata sia come qualità di disegno che capacità di organizzare il racconto.
Spettacolare ed evocativa poi la copertina, primo risultato dell’incrocio di destini fra Ripa e la Massari, fondamentale motore per far partire poi l’operazione.

Spiega la stessa Massari nell’introduzione che queste storie sono creazioni di fantasia che Claudio inviava via fax da un suo “buen retiro” per cercare di riempire il vuoto creato dalla sua assenza; destinatario, come detto, Giovanni, oggi stimato maestro di chitarra di fama internazionale.

Dubito che Baglioni pensasse, in quei mesi di metà 1993, che questo intimo voler riconquistare e divertire il figlio undicenne sarebbe poi diventato un volume come quello che ho fra le mani.
Di sicuro però posso affermare che funziona; che, alla prova empirica, gli strampalati e folli racconti dell’invenzione del naso o della scoperta dell’acqua calda sono decisamente efficaci. Il bambino si perde e si avvolge nei continui giochi di parole e ribaltamenti della narrazione che sono alla base di quasi tutte le storie che incuriosiscono e attirano i bimbi; Gianni Rodari (ma anche Aldo Palazzeschi, per la capacità di giocare con le parole) è meta inarrivabile di questo tipo di racconti e, seppur nella scarsa quantità presentata, pare che Baglioni non difetti neanche in questo campo.

Sarebbe interessante intrecciare alcuni estratti dai testi più particolari dell’autore per capire come la vena che anima questi racconti avesse già trovato sfogo in qualche canzone già pubblicata e come la sensibilità da figlio unico di Claudio Baglioni cercasse di conquistare quella del suo figlio unico ((Dov’è dov’è dall’album Oltre, 1990 (CBS)
Questo secolo finisce dieci anni prima
il duemila ha perso la sua Buona Novella
ci resta sempre Novella 2000
ma vedremo ugualmente le stelle da vicino
perché i paparazzi hanno tutti figli missili …
… sta in un buco di affittacamere
è sfollato non c’è non c’è
forse è chiuso in bagno a leggere
se il mondo si girasse da una parte aiò
e se andasse via da sotto il letto aiò
pronto a cogliermi in flagrante crimine d’affetto
a cercarmi di veder le carte aiò
e la rossa russa ha mosso e io distratto aiò
il cavallo oltre la torre aiò
e la sua regina nera ha dato il matto aiò
al mio re che ancora se ne corre aiò
“spesso non c’era e non parlava mai
cucaio aiò buongiorno e buonasera …)) Giovanni, con continue soprese, scarti, capovolgimenti ma anche malinconie repentine ((V.O.T. dall’album Io sono qui, 1995 (CBS)
… stanotte ho avuto un incubo
per colpa di questa canzone
che la scrivevo ma non era mai finita
poi la suonavo ma chissà
se per un pubblico o un plotone
ero bendato e fu un’esecuzione a vita
ma prestami la macchina
o rompo il vetro con un sasso
che devo seminare tutti questi guai
e fuggirò ma dove andrò
se il mio morale è così basso
che già si sta impiccando ad un bonsai …)).

Suggeriamo di dare una chance a questo libro, lasciando per una volta tanto piccoli principi e principesse e famosi topi antropomorfi sullo scaffale (venderanno di sicuro lo stesso), premiando un piccolo progetto che ha il pregio di essere italiano e di essere stato realizzato con il cuore.

Abbiamo parlato di:
L’invenzione del naso e altre storie
Claudio Baglioni, Spartaco Ripa
Kowalski, 2011
123 pagine, cartonato, colori – 15,00€
ISBN: 8874968019

Riferimenti:
La pagina dedicata al libro sul sito dell’editore: www.kowalski.it/libri/9788874968015/scheda/
La pagina Facebook dedicata al libro: www.facebook.com/pages/Linvenzione-del-naso-e-altre-storie-Da-unidea-di-Paola-Massari
Il sito del disegnatore Spartaco Ripa: www.spartacoripa.com
Il sito ufficiale di Claudio Baglioni: www.baglioni.it

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