Un supergruppo nei Superfumetti: i Fantastici Quattro

Sfumetti_10 coverLa serie antologica Superfumetti della Mondadori Comics settimanalmente propone una selezione di fumetti di personaggi italiani e stranieri che hanno fatto la storia del medium. Potendo attingere a una quantità enorme di storie non è difficile che gli agili volumi, oltre a essere validi in assoluto grazie alla potenza del character protagonista, riescano a proporre delle vere e proprie pietre miliari.
Una delle uscite che ha più impressionato è la numero 10 dedicata ai Fantastici Quattro.
Serie pubblicata ininterrottamente in Usa dalla Marvel Comics per ben 54 anni (1961-2015), The Fantastic Four nasce e vive i suoi primi numeri per mostrare di essere “il più grande albo a fumetti“. Neanche a dirlo, ci riuscì quasi da subito.

Risulta difficile per chi ha letto da adolescente gli albi dell’Editoriale Corno, prima casa editrice a pubblicare in Italia i supereroi Marvel, scindere il lato emotivo, sentimentale e nostalgico da quello della valutazione oggettiva. Quel che aiuta a dimostrare la qualità del prodotto e dei recuperi a prescindere dai sentimentalismi è invece la lista degli autori pubblicati.

L’ottima prefazione di Nicola Peruzzi (editor Panini Comics) ci riporta quasi fisicamente in un periodo storico cruciale per lo sviluppo dei comics statunitensi; i retroscena anche personali della vita di Stan Lee (oggi arzillo novantatreenne) relativi alla nascita della testata sono raccontati con evidente affetto e passione.
I personaggi inventati da Lee e da Jack Kirby, responsabile poi anche della parte grafica degli albi, furono la colonna portante del neonato universo Timely/Atlas/Marvel e, in pratica, di tutto quello che vediamo oggi sulle tavole dei fumetti e anche nei cinema di tutto il mondo (sorvolando, proprio in tema di cinecomics, sulla scarsa qualità dei film dedicati proprio al quartetto newyorkese).

SFumetti_10_01Nel volume ci viene data la possibilità di leggere tre (più una) storie decisamente significative per argomento e nomi degli autori, arrivando come produzione fino alla soglia del secolo scorso.
Let there be… Life! è il titolo, chiaramente enfatico come tutti quelli di Stan Lee, della storia di apertura disegnata da Jack Kirby, originariamente presentata nell’Annual #6 (supplementi annuali alla serie mensile)  stampato nel 1968.

Le dinamiche del quartetto (un geniale scienziato, Reed Richards, sposato a una donna forte e razionale, Sue Storm, il cui fratello testa calda in tutti i sensi, Johnny, intraprende sovente risse verbali con l’elemento rude e forte del gruppo, Ben Grimm) stanno per cambiare perché Sue attende un figlio da Reed. La storia è molto più lunga del solito e termina con il lieto evento, ma la strada per raggiungerlo serenamente è lastricata di problemi che le forze degli uomini del quartetto a stento riusciranno a risolvere.

Questo racconto è la summa di tutto quello che è il patchwork artistico e narrativo che erano i Fantastici Quattro all’epoca: uno straordinario miscuglio inspiegabilmente verosimile di fantasia, mondi alieni, realtà e quotidianità (camminate per le strade di New York e in galassie lontane nello stesso numero), amicizia amore, litigi e, in questo caso, nascite.
Il tutto condito dalle visioni di un Maestro del genere, quale Jack The King Kirby, al suo top soprattutto nella realizzazione dei mondi in cui i tre quarti dei Fantastici Quattro devono lottare per consentire a Sue di mettere al mondo un bambino sano ed evitare di rischiare la propria vita nel farlo.

La seconda storia, Battle of the Behemoths!, ci presenta una tipica vicenda made in Marvel, originariamente pubblicata nel 1971 (Fantastic Four #112), nella quale assistiamo al frequente scontro “fra buoni” e rilancio con finale in climax all’albo successivo. Più che altro il valore della storia è di presentare i disegni di un’altra colonna della casa editrice newyorkese, quel John Buscema così classico e dinamico da essere definito il Michelangelo dei fumetti (qui inchiostrato da Joe Sinnott, maestro assoluto dell’arte del ripasso, autore delle chine anche della storia precedente).

SFumetti_10_03La terza storia, Terror in a tiny town, è invece un capolavoro assoluto realizzato in toto dal canadese (nato in Inghilterra) John Byrne, altro autore imprescindibile per il genere supereroistico degli anni ottanta e novanta. Pubblicata nell’albo # 236 del novembre del 1981, la vicenda parte da un presupposto che cambia le carte in tavola nella narrazione usuale, confondendo il lettore fino alla spiegazione finale.
Un raro caso di scrittura originale in punta di penna che mischia passione, affetto e rispetto per gli autori precedenti e voglia di aggiungere un tocco di originalità. Ovviamente con una sontuosa ma classica messa in scena artistica.

A concludere il volume troviamo The challenge of Dr. Doom, una riproduzione (sempre a cura di Lee & Kirby) della storia originariamente apparsa nel # 5 della testata e poi utilizzata per una puntata della serie animata dell’epoca.

Quattro storie che ci catapultano con facilità in contesti ed epoche apparentemente molto lontane, vista la quantità di opere che son venute dopo, ma che resistono, per qualità e importanza, anche a distanza di oltre cinquanta anni. Qua fruibili in una veste grafica snella e di qualità a un prezzo tutto sommato più che abbordabile.
Per fan di vecchia data e non.

Abbiamo parlato di:
Superfumetti #10 – Fantastici Quattro
AA. VV.
Mondadori Comics, 27 ottobre 2015
128 pagine, brossurato, colori, 4,90 €
ISBN: 9788869262395

 

 

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