Altan a Lucca Comics & Games 2019

Ospite a novembre ’19 di Lucca Comics & Games, la fiera italiana del fumetto per antonomasia, Francesco Tullio Altan ha potuto toccare con mano l’affetto e la stima di migliaia di appassionati lettori durante i giorni della kermesse toscana.

L’editore bolognese Coconino Press ha portato, dopo l’anteprima al Romics Festival del Fumetto, Cinema, Animazione e Games di ottobre, il volume Uomini ma straordinari, dando la possibilità ai lettori di riceverne copia autografata dall’autore che ha partecipato anche a diverse conferenze.
Distino signore dall’aria apparentemente austera, l’autore trevigiano si è concesso ad un incontro con la stampa ed ha avuto modo di rispondere alle domande dei giornalisti presenti, di cui molti appassionati fan delle sue storie e delle sue caustiche vignette.

Affabile conversatore, ha raccontato aneddoti professionali e altri della sua vita, sciogliendo la rigida apparenza con la capacità, anche dal vivo, di stemperare tutto con fulminanti e secche battute.
Prima di sottoporsi ad un fuoco di fila di domande, coordinato da Riccardo Corbò, ha ricordato il momento in cui ha, quasi contemporaneamente, creato i suoi personaggi di maggior successo: i primi anni settanta, quando, dopo un periodo di permanenza in Brasile, fece ritorno in Italia.

Gli inizi

“In quegli anni” ha raccontato “avevamo deciso di rientrare in Italia e provare a dare un impulso al mio lavoro. Cipputi, Kamillo Kromo e la Pimpa sono personaggi che son nati tutti nel 1975 e il cui successo dura tuttora”.

Soprattutto la Pimpa, personaggio per bambini, strumento attraverso il quale l’arte di Altan sfocia in storie surreali e divertenti che molto si distanziano da quelle ciniche (come quelle del volume della Coconino Press) o dalle vignette che analizzano senza veli né pietà la triste situazione della società italiana. Il successo della Pimpa è passato attraverso molte generazioni e tuttora continua, con riviste, volumi, serie animate, giochi, pupazzi, app per tablet…

“Anche se le età sono cambiate, la Pimpa continua a reggere e va. Prima chi leggeva la Pimpa iniziava verso i 3, 4 anni e durava fino ai 6, 7. Adesso comincia a 2 e a 5 la etichettano già come “roba per bambini”. Recentemente ho fatto un incontro con dei bambini e uno di 8 anni mi ha detto ‘Sì, mi ricordo la Pimpa, la leggevo quando ero piccolo’… Cipputi, invece, rappresenta invece il mio animo più realista: è il mondo come è. Il mondo della Pimpa, invece, è il mondo come io vorrei che fosse.”

Come nei racconti delle migliori produzioni di successo, tutto iniziò quasi per caso: “avevo mia figlia sulle ginocchia, aveva due anni o poco meno, e mi chiedeva   di fare dei disegni perché il mio modo di giocare con lei era fare quello che sapevo fare meglio. Fra quelli che realizzai uscì questa cagnolina e le feci i pallini rossi così si poteva riconoscere facilmente. Ed è nata così, senza nessun progetto; io non avevo mai realizzato cose per bambini. Questo è un piccolo segreto della sua longevità, credo.  Si comportava come vedevo si comportava mia figlia, sbatteva contro la sedia e diceva “sedia cattiva”… queste cose così. In un qualche modo io sono Armando ma in generale è un po’ una cosa che va avanti per i fatti suoi.”

Una volta creato questo mondo fantastico e disincantato nel quale si muove il personaggio le storie son venute fuori da sole. Quali sono gli spunti? Impossibile dirlo, dopo che dalla testa e dalla penna dell’autore sono uscite centinaia di racconti con protagonista la piccola cagnolina. “Alle volte si parte da una cosa singolare, tipo la Pimpa che parla con una nuvola e poi si va avanti. La Pimpa è un personaggio aperto e immune ai problemi di razzismo. Potendo fare questo qualsiasi fenomeno naturale o una ricetta di cucina diventa una base per una possibile storia. Ho fatte più di mille di storie a fumetti della Pimpa e riesco ancora tutto sommato a trovare spunti. Magari apro un libro di animali, vedo un opossum e semplicemente parto da lì, e qualche idea poi ti viene.”

Straordinari uomini

La dicotomia fra le due anime narrative dell’autore trevigiano è da sempre una delle caratteristiche peculiari della sua produzione; alcune delle storie più lunghe, come dicevamo prima, sono raccolte nel volume della Coconino. Originariamente erano state pubblicate a puntate su Linus ed una di queste è, nei fatti, praticamente inedita perché commissionata per fini pubblicitari. I protagonisti sono Cristoforo Colombo, Franz (San Francesco) e Giacomo Casanova. L’ultimo è Ben, il quarto figlio di Noè.

Un filo rosso le lega, oltre all’attuale ripubblicazione in volume di pregio ed è, racconta, “l’idea di andare un po’ contro la visione che trovavamo nei libri di storia da bambini, da ragazzini. Si pensava all’incontro di Colombo con la regina Isabella in un grande palazzo con marmi ricchissimi e con gli uccellini fuori dalla finestra. Invece, come è facile immaginare, a quei tempi la realtà era molto più sudicia e popolata di scarafaggi ed altre bestiacce.”.

Più che parodie, infatti, questi racconti erano dei tentativi di dipingere le vicende da “un punto di vista un po’ diverso di queste storie che ci vengono raccontate fin da piccoli. Questo perché anche i grandi cambiamenti della storia hanno alle loro spalle piccolezze, beghe, intrallazzi.”.

La fantasia dell’autore ci consegna quindi versioni alternative (o complementari) alla narrazione usuale: “chi racconta queste storie con intenti educativi nasconde ovviamente i retroscena”, Altan, invece, fa “delle ipotesi che storicamente non sono per niente attendibili.” Ma che, probabilmente, oltre ad essere molto più intriganti e divertenti, potrebbero anche essere verosimili.
Nella nuova veste editoriale, realizzata con grande cura dall’editore bolognese, il formato consente un’agevole lettura; altre ristampe precedenti, di formato più piccolo, penalizzavano la comprensione del fitto testo e non rendevano merito ai molti dettagli del disegno.
“All’epoca, siccome mi pagavano per fare questi lavori, mi sembrava giusto metterci molti dettagli”, aggiunge candidamente Altan.

Collane e ristampe

La Coconino Press pubblicherà tutto il materiale realizzato da Altan in maniera integrale; si tratta in parte del materiale che può essere visto nella bellissima mostra attualmente al Maxxi, il Museo di Arte Contemporanea a Roma. V’è, fino al 12 gennaio 2020, la possibilità di vedere da vicino gli originali della produzione a fumetti di Altan, sicuramente meno nota delle vignette che vediamo quasi quotidianamente da anni.

Per bocca di Oscar Glioti, redattore della Coconino, si è avuta la conferma che si sta decidendo come procedere con i successivi volumi ma che saranno ripubblicate le storie Ada, Macao e tutte le altre prodotte nella lunga carriera dell’autore. Dopo quelle lunghe ci sarebbe la volontà di procedere con le tantissime brevi. Materiale che veramente pochissime persone hanno potuto leggere.
“La mia presenza qui a Lucca e la mostra al Maxxi” aggiunge Altan “sono buoni segnali; vuol dire che questo lavoro che ha sempre avuto di per sé una dignità e un valore artistico e letterario al livello degli altri lo vede finalmente riconosciuto da tutti.”

Di Casanova, Franz e Cristoforo

Tornando al volume, l’autore ha poi provato a ricordare il perché delle scelte dei personaggi famosi. “Queste storie” ha raccontato “sono nate in un periodo di contestazione e quindi l’idea era quella di raccontare le storie dei personaggi famosi senza filtro. Noi abbiamo santi, navigatori e poeti e da lì partivo.”

E, per i navigatori, perché non partire dal navigatore italiano per eccellenza?
“Per Colombo son partito da una cosa che avevo letto, un passo del suo diario di bordo in cui c’è raccontata una cosa che pare molti facessero: alla fine della giornata di navigazione i marinai chiedevano quanta strada avevano fatto, se avevano fatto cento miglia lui diceva che ne avevano fatte tre perché aveva paura che loro, vigliacchissimi, sapendo che erano così lontani, volessero tornare subito a casa dalla mamma. Da lì è venuto lo spunto di ribaltare tutta la sua vicenda aggiungendoci anche il punto di vista di chi li avrebbe ricevuti, questi navigatori. Il rapporto fra l’indio e Colombo, anche con un atteggiamento un po’ terzomondista in questa narrazione.”

E, dopo il navigatore, è toccata anche al Santo italiano per eccellenza, il più importante d’Italia, Francesco. “Per scriverne la storia ho letto un bel po’ di roba, mi son documentato con biografie ed altro. Ma anche quelle ufficiali lasciavano degli spiragli per raccontare vicende divertenti. A un certo punto lui si fa fare questa bellissima armatura per andare in guerra in Puglia con i Lanzichenecchi; una sera ha avuto il richiamo di Dio. Questo mi faceva sospettare che la prima serata con i Lanzichenecchi fosse stata un po’ movimentata e che potevano essere successe cose che lui non era preparato ad affrontare. Da lì ho poi usato lo stesso procedimento che ho usato per Colombo; si prendono i luoghi comuni delle biografie, dall’incontro con il lupo e così via. In più il personaggio di San Francesco si prestava a rivedere la situazione sessantottina in Italia: il dissidio con il padre, il lasciare tutto per cambiare vita. Similitudini alle istanze del periodo.”

E Casanova, invece, lo annoveriamo fra i poeti: “nacque da una idea di Marcello Ravoni, mio agente e poi grande amico: far raccontare a vari disegnatori varie avventure di Casanova che ognuno avrebbe realizzato a suo modo. Io realizzai la mia che poi Linus pubblicò subito.”

Tra passato e difficile presente

Sia queste storie che molte di quelle a venire che saranno ristampate sono ambientate nel passato. Paradossalmente un vignettista satirico in grado di radiografare istantaneamente vizi e (la mancanza di) virtù degli italiani pare non sia molto a suo agio con il racconto di storie contemporanee.
“A dire il vero ho comunque realizzato un paio di storie ambientate nell’epoca contemporanea, soprattutto negli ultimi anni. Una che si chiama Zago Oliva e una che si chiama Zorro Bolero. Un’altra, Fritz Melone, realizzata negli anni settanta, si svolgeva nel capodanno del 2000. Non ho trattato proprio l’attualità ma una possibile post attualità. Resta molto difficile raccontare il presente.”

Un vignettista, Altan, che mostra l’esigenza di raccontare, fino a farne una professione, le nostre miserie umane. Alla domanda “se ci fosse la possibilità di metterla da parte -barattandola con un mondo migliore, una società e politici migliori- andando a lavorare alle Poste” la risposta “Sì. Se ci fosse, volentieri.” è stata fulminea e divertita. “Racconto un aneddoto sulle Poste” ha aggiunto “Andai ad Angouleme portato lì per promuovere l’edizione francese di Ada. La sessione delle firme era organizzata in vari box con gli autori con il proprio nome sopra; al mio fianco c’era a firmare Benoît Sokal, con il suo personaggio di successo L’ispettore Canardo e aveva duecento persone in fila. Io nessuno, nonostante il battage pubblicitario della mia casa editrice. Dopo mezzora me ne sono andato, era come lavorare alla Posta in uno sportello nel quale si fanno solo raccomandate speciali per l’Angola.”

Le battute fulminee, il dono della costruzione del contesto e della sintesi finale sono chiaramente innati anche se affinati da anni di lavoro per le più importanti testate giornalistiche italiane. Eppure, ci tiene a precisare Altan, gli spunti dai quali prendono il là le sue vignette si basano su quanto alla portata di tutti, solo con una maggiore attenzione a ciò che al suo allenato orecchio risulta stonato.
“Le mie fonti sono quelle normali a cui attingono tutti, leggo i giornali, ascolto la radio. Quello di cui parlo deve essere quello che tutti vedono e sentono. Laddove, in tutto questo, colgo una stonatura, una campana rotta, qualcosa ripetuta troppe volte, prendo lo spunto per la vignetta.”

Un lavoro, quello del vignettista, una volta oggetto di feroci critiche e tentativi continui di censura: raggiungere un maggiore grado di libertà, tuttavia, coincide anche con una maggiore disattenzione. “Oggi, sicuramente, la satira è più libera; quaranta anni fa i tempi erano più oppressivi. Negli anni settanta le reazioni alla satira erano forti. La gente si arrabbiava. Adesso non importa niente a nessuno. Lo facciamo perché è il nostro dovere, di testimoniare. Ma l’effetto sui personaggi che dovrebbero arrabbiarsi è debole. La satira nasce con lo scopo di attaccare il potere, questa è la sua funzione primaria. Con il tempo il potere non è più identificabile con una persona o con un partito politico ma è diventato qualcosa che sfugge alle definizioni per cui io ho l’impressione che oggi la funzione più importante sia quella di proporre punti di vista diversi da quelli più comuni. La sua funzione di attacco la vedo spuntata proprio perché, come dicevo prima, vedo poche reazioni.”

Paradossalmente i politici odierni, tra l’altro, concedono meno spunti oppure, sorride l’autore, li utilizzano loro direttamente: “oggi spesso riescono a fare tutto da soli, si prendono per il didietro da soli. Vedo migliore -piuttosto che prendere in giro i politici- l’idea di creare un discorso che lega delle persone che la pensano in un certo modo, si riconoscono nelle battute che io faccio, la vedo migliore. Spesso mi fermano e mi dicono che quel che ho scritto io in una vignetta è quel che pensano loro ma non son mai riusciti a dirlo così bene.”

Donne e autodeterminazione

Sul finire dell’incontro l’argomento principale si è spostato sulla donna; nelle sue vignette sovente è lei, concreta, rapida, fulminea e pungente, a chiudere la battuta in maniera definitiva.
“Nelle donne nelle mie vignette” conferma Altan “c’è molta concretezza. Io sono cresciuto con sorelle, zie, molto in mezzo alle donne. Credo che qualcosina l’ho capito delle donne. L’uomo chiacchiera tanto ma il concreto manca mentre le donne sono un po’ più puntuali.  E riescono a cambiare idea non perché sono volatili ma perché hanno visto meglio le cose e sono molto più libere.”

E questa grande stima per il genere femminile si riversa anche nella rappresentazione grafica. “Graficamente le figure femminili sono eleganti, aggraziate, mentre quelle maschili no. Perché mi piace disegnarle. Quando ho realizzato la storia di Ada mi son molto divertito ed il personaggio mi piaceva molto; ad un certo punto ho deciso di fare la seconda, ambientata dieci anni dopo.
Ada era più anziana e la serie di Macao la vede scoprirsi davanti allo specchio prendendo paura di sé stessa e di come si è ridotta; corre da un estetista filippino a Macao e si rifà identica a come era da giovane. Con questo espediente l’ho potuta ridisegnare giovane anche in una storia di diversi anni dopo.”

In chiusura all’autore trevigiano è stato chiesto come e perché si è allontanato dai suoi studi universitari di architettura. La risposta, come sempre sincera e diretta, è stata decisamente sorprendente.
“Ho studiato architettura ma sapevo benissimo che non avrei mai fatto l’architetto. Nella mia vita ho avuto incontri importanti con persone che mi hanno fatto cambiare rotta. Sento di aver inciso poco, di essere stato pilotato, di aver fatto pochissime scelte nella mia vita. Ci sono state delle correnti che mi hanno indirizzato da un lato o dall’altro. Credo di non aver scelto niente.”

E questo, detto da un autore che ha goduto di grande libertà artistica, è davvero singolare.

Biografia di Francesco Tullio Altan

Francesco Tullio Altan è nato nel 1942 e ha frequentato la facoltà di Architettura a Venezia. Ha lavorato come scenografo e sceneggiatore per il cinema a Roma. Si è trasferito nel 1970 a Rio de Janeiro, dove ha creato per un quotidiano locale il suo primo fumetto per bambini. Nel 1974 ha iniziato a collaborare come cartoonist per i giornali italiani. Tornato in patria nel 1975, si è stabilito prima a Milano e poi ad Aquileia dove tuttora vive.
Tra le sue creazioni più note la cagnetta Pimpa, l’operaio Cipputi e i fumetti “adulti” per Linus. Famose anche le vignette di satira politica diffuse da Panorama, l’Unità, Cuore e L’Espresso.
La sua produzione è stata raccolta in volumi da diversi editori (Bompiani, Rizzoli junior, Mondadori ragazzi, Milano Libri, etc).

http://www.occhicone.com/WordPress/tra-satira-e-creativita-intervista-a-francesco-tullio-altan/

http://www.occhicone.com/WordPress/gipi-zuzu-altan-e-scozzari-a-lucca-2019-con-coconino-press/

http://www.occhicone.com/WordPress/ad-altan-creatore-de-la-pimpa-il-romics-doro-della-26-edizione/

http://www.occhicone.com/WordPress/altan-colombo/

 

 

 

 

Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.